Premessa: scrivo dal mio pc al quale non funzionano diverse lettere, quelle che non funzionano mai sono la e con laccento e lapostrofo, quindi non saranno errori di grammatica, se la e sarà sia verbo essere che congiunzione spero si capirà comunque, e se le parole saranno tutte attaccate spero che nessuno ci perderà la vista.
Inoltre sempre dalla mia tastiera non funzionano lettere a random.
Detto ciò mi sento già più sollevata dalla questione stilistica e procedo con il mio intento: autocura da frequenti, che paiono incessanti, attacchi di panico.
Una volta scrivevo e forse lo facevo perche stavo meglio, altrimenti non mi saprei spiegare lassiduità con cui lo facevo e i contenuti che esprimevo.
Gli attacchi di panico: mi sento morire da ormai più di una settimana.
Non so se funziona perche per ora non sento nessun beneficio.
Per di più mi pare che nessuno PEGGIO del mio compagno mi faccia sentire peggio.
Mi sento abbandonata, quando provo a cercare conforto trovo nervosismo, quando provo a distrarmi e rilassarmi con lui trovo ancora altro nervosismo.
-il cuore batte forte-
Non sa, non ne e capace, non capisce che potrei avere bisogno di lui come non ne ho mai avuto.
Potrebbero esattamente essere questi i momenti che decideranno il nostro futuro, invece gioca, dorme e mangia. Gli chiedo di uscire e non ha voglia, gli chiedo di parlare e lui vuole dormire, gli chiedo di fare qualcosa assieme e lui continua a giocare sul suo cazzo di tablet a quel gioco di merda.
-le parolacce mi rilassano 🙂 –
No, non ne e capace.
E ancora molto immaturo, oppure semplicemente sbagliato.
C e una causa se soffro così immensamente di questo panico, dice mia madre.
Rispondo che questa volta non so quale sia la causa, ho solo paura di morire.
Ma non e una scusa valida, tutti sanno che le paure irrazionali possono essere sconfitte da un minimo di razionalità, e io mi sono allenata tanto ad essere razionale, il più razionale possibile, sempre allaltezza di sua maestà razionalità.
C e qualcosaltro che non va.
Forse mi sento in gabbia, mi manca laria, mi manca tantissimo laria, mi sento soffocare, apro finestre, finestrini, esco e faccio passi, respiro a pieni polmoni laria gelida invernale e sembra non bastarmi mai.
Mi sento in gabbia, sono in gabbia.
Beh, facendo un piccolo resoconto:
28 anni, non ancora laureata (ma manca poco) e disoccupata, senza un soldo in tasca, con una voglia indicibile di viaggiare, perche non ho mai veramente viaggiato, zero voglia di mettere su famiglia, eppure fidanzata da 3 anni con pregressa esperienza di convivenza (abbandonata causa disoccupazione cronica).
Un sacco di persone sbagliate incontrate, le quali ancora ora mi fanno rabbia, tristezza, paura.
28enne così fragile da non sembrare neppure una donna, e poi se dico donna mi spavento, ma le rughe parlano per me, i capelli bianchi dalla ricrescita pure, le paure e le premure forse ancora di più.
28 anni che mi sembrano una eternità, che definirmi giovane mi pare di bestemmiare, ma di non aver vissuto nulla dei miei desideri da giovane.
28 anni e mi pare tardi per tutto e presto per il resto, non mi sento dentro nessun confine, dentro nessun territorio.
-piango, ma ho imparato che se piango e un buon segno, quando hai il panico non piangi-
28 anni e in trappola, intrappolata in me stessa, nella poca fortuna, nelle poche doti, nella poca forza, intrappolata nella mia pochezza, intrappolata qui, perche se fossi altrove mancherei troppo, ma alla fine della mia presenza non se ne fa poi molto.
Ho comprato (mia madre ha comprato a me) delle goccine naturali che dovrebbero calmarmi durante il giorno, ma le puoi prendere solo 3 volte al giorno, già mi pare una limitazione.
Mi sembra così immenso e dilatato il tempo, durante le feste di natale sto molto male, ma mi domando se i medici sono in vacanza oppure potrebbero aiutarmi.
Vorrei vedere un omeopata, perche mia madre e guarita dalla depressione-attacchi di panico grazie ad una omeopata, perche anche Luca mi aveva detto quanto gli fosse stato daiuto lomeopata, perche molti parlano degli omeopati, perche non ti danno cose chimiche, non ti danno psicofarmaci, ma pensare che devo aspettare ancora un giorno mi pare una eternità, mi chiedo se sono in grado di affrontare un altro giorno, mi chiedo se non impazzirò prima…
Faccio veramente fatica a pensare che tutta la forza per uscirne e in me perche di forze non me ne sento, mi sento in balia di questi stati danimo che mi paiono artificiali da quanto non mi appartengono.
-ho paura-
E ora infiliamo la razionalità.
Sono attacchi di panico, facilmenti controllabili tramite razionalità.
Se io voglio stare bene, starò bene perche dipende tutto da me.
Se io voglio che domani sia una bella giornata mi basterà comportarmi bene, pensare che non muoio, sono solo io che mi condiziono, difatti appena mi tranquillizzo quei sintomi che mi fanno paura poi svaniscono, anche la tachicardia sparisce e il mio cuore riesce a essere tranquillo.
Domani mi sveglierò e farò dellattività fisica, sarà lo yoga o sarà la corsa poco importa, ma lo farò solo per me.
Ma lo farò veramente, così come ho iniziato a scrivere dopo giorni che mi ripetevo: magari se scrivessi starei un po meglio.
Quelle goccine mi aiuteranno ad essere tranquilla, domenica passerà serena, lunedì prendo appuntamento dallomeopata!
-tachicardia-